Adriana Bonardo "poesie della notte
Foto di Elio Scarciglia - Venezia, Carnevale 2018

Adriana Bonardo "poesie della notte

diMariangela Ruggiu

Il libro Poesie della notte, di Adriana Bonardo, AV Editoria 2020,   è un libro di introspezione, un viaggio che la poetessa  non teme di affrontare nel desiderio o bisogno di  far luce nel suo buio interiore.  In questa ricerca è forte la volontà di risalire alle origini, Adriana Bonardo è consapevole di portare in sé le tracce del suo inizio, tracce sopite, velate dalle illusioni di cui abbiamo vestito la nostra vita. Questo libro è un invito  a percorrere la notte, questo luogo di oscurità che prima o poi tutti dobbiamo affrontare alla ricerca delle risposte ai nostri dubbi e alle nostre domande: “cercavo una risposta / a una domanda ampia/ indefinita/ Il mio corpo la chiedeva / la mente non  la formulava/…”


La notte a cui Adriana ci invita non incute paura perché è una notte generosa che custodisce ricordi buoni del tempo di bambina; l'amore conosciuto nel tempo dell'innocenza è come un antidoto che non elude il male, ma fa barriera, impedisce la devastazione quando viene il tempo del dubbio, quando nelle nostre relazioni entra il gelo delle abitudini e delle delusioni: “ragazza / percorrevo ogni sentiero / vorace come un cucciolo / ignara di tutto / agguati ripetuti / mi avvisavano /…” 


A volte la vita ci parla, lascia segni, avvisi che mostrano il pericolo, ma non si è sempre pronti a capire il suo linguaggio, la realtà consolidata può sgretolarsi, ci perdiamo tra finzioni e inganni, la paura prende il sopravvento e mina ogni relazione, resta solo un silenzio incompleto, un vuoto di parole, un io senza nome; ci si può perdere, oppure accogliere le luci impreviste come doni: “appare un lampo/di rara dolcezza/in te/ un attimo prezioso/ racchiuso fra l’accaduto/ e il dono accolto.”


E così, quando il nostro mondo va in pezzi, e l'unico amore che resta è l'amore di sé, il viaggio nella notte è un percorso di rigenerazione che la natura stessa ci insegna con il rincorrersi delle stagioni, del giorno e della notte, con il germinare del seme; si impara così una forza nuova che ha radici profonde nel tempo passato che ritorna nei ricordi a consegnarci il testimone di un amore che ha i volti familiari dell'infanzia e non teme di svelarci i nostri limiti e le nostre paure, per insegnarci a superarli e a comprendere il mistero dell'essere donna e la sua potenza: “ cosa attesi / per così / tanto tempo / non so… / ora scorre / più paziente il giorno / mitigata la paura / della morte / resto a osservare il mare / a respirare il bosco / completa”.


La notte è generosa se non si ha paura di percorrerla e ci ripaga con uno sguardo luminoso di libertà e consapevolezza; l’autrice ci fa dono, con queste poesie, della sua esperienza, con l’invito, sottinteso, a non arrendersi al buio, a sfidarlo per scoprire i tesori che nasconde: "il regno delle ombre / mi ha protetta dal tuo / dolore fratello mio / ho accettato questo dono / accarezzato quella spossatezza / nel buio calore / lentamente / è rispuntata la mia forza".





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