L'impatto della primavera araba nei versi di Raed Aljishi
Foto di Giancarlo Baroni

L'impatto della primavera araba nei versi di Raed Aljishi

diClaudia Piccinno

Docente e traduttore, Raed Aljishi non ha mai pubblicato queste poesie in lingua araba, ma in francese grazie alla traduzione di Abdelmajid Youcef. Altri suoi libri sono stati pubblicati in inglese, in macedone, in vietnamita e in italiano.

La sua è una poesia per immagini dove il gabbiano ritorna spesso a simboleggiare la libertà e i corvi sono scomodi ai più, le loro confessioni gracchianti non arrivano alle colombe danzanti.

C'è l'ulivo che rappresenta la pace, ma silenzi e segreti non agevolano il percorso.

Molti sono i riferimenti alla storia dell'Islam e traspare spesso l'invito al dialogo, perché non vi è possibilità di comprensione senza il confronto.

Implicito l'invito ai poeti a spogliare i propri versi da ogni orpello e a divenire essi stessi strumento di comunicazione.


 Croasser comme un corbeau

الفضح آدمي النعب

On ne cesse de tisser dans ma peau

un filage de silence.

Mon tabac en devient grisâtre

depuis les saisons de glaise

dans son état inné.

Ce sont là mes fétiches.

Je déchire la contrainte des dix commandements,

dédaignant une mer à eau trouble, imbuvable.

Chaque fois que la lutte

nous exténue,

nous oublions la joie de retrouver

la douceur des cailloux

et la sauvegarde des poignets.

Notre coton

ne se tourne plus du coté du soleil.

Nous ne nous trouvons pas dans les tiges des astéracées.

Nous sommes partisans de la poésie ardente.

Le veau des prophéties ne nous a pas

éjectés en éternuant,

ni notre moustache

n’a eu besoin de dents du peigne

de la nation-rêve…

Nous sommes dépourvus d’ivresse

et de rêves

dans l’anarchie des turbans.

La concupiscence de l’eau

nous révèle nos mélodies.

Combien en entonnant un air,

certains corps en deviennent un goéland grand comme un palmier !

Ils dissimulent dans la taille

de l’ébahissement un nombre de sabres

tranchants faits à partir de leurs faucilles.

Nos aveux

façonnent le coassement en messages.

Il n’est donc pas grave si l’olivier des psalmodies

manque le corbeau des révélations

pour rejoindre les pas

dansant des colombes.

Nos aveux : une génération légendaire

où nous avons déversé le grasseyement

de l’interprétation.

La joie d’une naissance ne la suffit guère,

ni les condoléances, en pleines cérémonies funèbres.

Nos aveux se couvrent de silence.

Dans l’état d’étranglement,

ils dissimulent la note initiale

dans le cercueil des escaliers.

Nos aveux

nous éparpillent entre les mains du trépas.

Nous choisissons être brûlés sous le soleil

ou que la mort vienne à nous, fondus au noyau de cette terre

au cœur du destin.

……….

Gracchiare come un corvo
الفضح آدمي النعب


Non cessa mai  nella mia pelle l’ordito di
un filo di silenzio.
Il mio tabacco diventa grigio
sin dalle stagioni dell'argilla
nel suo stato originario.
Questi sono i miei feticci.

Strappo la costrizione dei dieci comandamenti,
disdegnando un mare dall’ acqua torbida e imbevibile.

Ogni volta che la lotta
ci strema,
dimentichiamo la gioia di trovare
la morbidezza dei ciottoli
e la salvaguardia dei pugni.

Il nostro ordito
non guarda più verso il sole.
Non siamo negli steli delle asteraceae.
Siamo sostenitori della poesia ardente.
Il vitello delle profezie non ci aveva
espulso mentre starnutisce,
né i nostri baffi
aveva bisogno di spazzolare i denti
della nazione dei sogni ...
Siamo privi di ubriachezza
e sogni
nell'anarchia dei turbanti.

La voglia d’acqua
ci rivela le nostre melodie.
Quanti intonando una melodia,

diventano un gabbiano delle dimensioni di una palma!
E nascondono dietro lo
stupore un certo numero di sciabole
che affilano vivi fatti con le loro falci.

Le nostre confessioni assumono la
forma di messaggi gracchianti.
Quindi non importa se l'olivo del canto
fa sì che il corvo delle rivelazioni
fallisca nel raggiungere le
colombe danzanti.

La nostra confessione: una generazione leggendaria
su cui abbiamo versato il grasso dell’interpretazione.
La gioia di una nascita le basta appena,
né le condoglianze, in cerimonie funebri complete.

Le nostre confessioni vengono messe a tacere.
Nello stato di strangolamento,
nascondono la nota iniziale
nella bara delle scale.

Le nostre confessioni

ci spingono tra le braccia della morte.
Scegliamo di essere bruciati sotto il sole
o che la morte venga a noi,  fusa al centro di questa terra
al centro del destino.

 

Nader en mon cœur

نادر القلب

A la mémoire de Feu Nader Al Qatri.

Il était le seul à pouvoir franchir les limites des rapports familiaux au point de devenir un père à l’esprit d’un frère, un frère à l’affection d’un père. Son absence est la seule à me briser le cœur.

Tes yeux sont habiles

à provoquer le communication

malgré l’éloignement des contrées,

comme si tu inventais un alphabet de correspondance.

Tu écrivais comme tu l’entendais

les règles de grammaire ;

ton abécédaire était le silence

et le sourire.

Dans tes pupilles,

un amas d’essence de cultures

enveloppées d’invocation

comme une révélation.

Bizarrement tu es en rapport avec Al-Taff1,

ta blancheur en tissait les cellules,

et fardait tes yeux

d’un brun aimable.

Tes propos à l’âme brune

récités de mémoire,

excellent à s’infiltrer dans les cœurs

et à organiser le dialogue

au plaisir de quiconque t’écoute,

comme s’il s’agit d’une mélodie.

Ainsi, quand nous nous sommes rencontrés,

as-tu pris tout l’espace

et laissé à l’errance mon cœur.

Je ressens ici une sorte de vide

qui pousse comme un champignon.

Les cellules s’exécutent à ses ordres de

se multiplier,

comme les tiennes quand elles fondent

semblables à des larmes husseinites2

à l’aube de l’ascension de son âme.

J’étais dur,

Capable de dissimuler même les larmes

Qui, en pleine moelle osseuse, m’ont déversé.

Cependant, ce sont les mois saints1.

Ils démolissent mon être,

démolissent encore et encore,

absorbent l’effet de ton souvenir,

enlèvent ta personne ;

Comment alors déguiser l’éclat de mes cassures

alors que la troposphère est sérénité, tu en es l’étendue ?

Je tente de revenir à nos débats

dans un soir proche,

dans un soir lointain,

comment tu discutais mes questions sur l’existence,

réfutais mes énigmes qui soulevaient la curiosité.

Tu n’es plus ?

Est-ce pour divulguer le secret ?

Oh toi causeur unique !

Tu dévoilais les défaillances

et m’enseignais

comment écrire l’Iliade de la mort.

Quelles seraient les épreuves de la vertu d’une prière non intentionnellement abrégée ?

Ne sois pas aussi dur !

Mes contorsions deviennent déceptions de toute une vie,

une fine hémorragie.

Ne sois pas aussi dur!

De passion, ma plume délaisse les phrases rondes.

Assez de feinter ta passion

pour dissimuler les larmes- perles !

Tu nous quittes en amoureux malgré l’’éloignement.

 

traduit de l’arabe par

Abdelmajid YOUCEF

 

    

 

Nader nel mio cuore
نادر القلب


In memoria del compianto Nader Al Qatri.


Era l'unico che poteva varcare i confini dei rapporti familiari fino a diventare padre

per lo spirito di un fratello, fratello per l'affetto di un padre.

La sua assenza è l'unica che mi spezza il cuore.
I tuoi occhi sono abili a
indurre comunicazione
nonostante la lontananza dal paese,
come se inventassi un alfabeto per la corrispondenza.
Hai scritto come le hai avvertite, le
regole grammaticali;
il tuo alfabeto era il silenzio
e il sorriso.

Nelle tue pupille
un mucchio di culture
avvolte nell'invocazione
come una rivelazione.
Stranamente, sei in contatto con Al-Taff1*,
il tuo candore ha permeato le cellule,
e dipinto i tuoi occhi
di un piacevole marrone.
Le tue parole dall'anima oscura
recitate a memoria,
eccellenti a infiltrarsi nei cuori
e organizzare il dialogo

per il piacere di chi ascolta,
come se fosse una melodia.
Quindi quando ci siamo incontrati
hai occupato tutto lo spazio
e ha lasciato il mio cuore vagare.

Sento qui una specie di vuoto
che spunta come un fungo.
Le cellule stanno eseguendo i suoi ordini
di moltiplicarsi,
come le tue quando si sciolgono
simili alle lacrime degli Husseinite**
all'alba dell’ ascensione della sua anima.
Sono stato duro
Capace di nascondere anche le lacrime
Che, nel mezzo del midollo osseo, mi hanno inondato.

Tuttavia, questi sono i mesi sacri.***
Demoliscono il mio essere
lo demolire sempre più,
assorbono l'effetto della tua memoria,
rapiscono la tua persona;
Come posso allora mascherare il bagliore delle mie pause
mentre la troposfera è serenità, e tu ne sei l’evoluzione?

Cerco di tornare ai nostri dibattiti
di una sera recente,

di una sera lontana,
a come hai discusso le mie domande sull'esistenza,
a come hai confutato i miei enigmi che hanno suscitato curiosità.
Non è così?
Non vuoi divulgare il segreto?
Oh tu eccezionale oratore!
Hai rivelato i difetti
e mi ha insegnato
come scrivere l'Iliade della morte.
Quali sarebbero le prove della virtù della preghiera accorciata involontariamente?
Non essere così duro!
Le mie contorsioni diventano delusioni di una vita,
una bella emorragia.

Non essere così duro!
Con passione, la mia penna abbandona le frasi ornate.
Basta fingere la tua passione
nascondere le perle di lacrime!
Ci lasci innamorati nonostante la distanza.
.......…

 

* Al-Taff: luogo, nel sud dell'Iraq, della battaglia dove l'imam Al-hussein, nipote del profeta Maometto fu assassinato dagli Omayyadi

 

**Allusione ai lamenti dei discepoli della casta sciita che si lamentavano di Al-Hussein ibn Ali assassinato ad Al-Taff (Karbala) il 12 ottobre 680 d.C.

 

*** I mesi sacri del calendario dell'Egira sono quattro: Dhou-Alquaada, Dhou-Alhajja, Muharram e Rajab. I musulmani sono tenuti a osservare un comportamento corretto facendo il bene ed evitando il male, continuando così un rito preislamico.

 

Traduzione dal francese in italiano

a cura di Claudia Piccinno

 

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