La dimora celeste
Stefano Negri, India

La dimora celeste

diClaudia Piccinno

L'antinomia tra sacro e profano, spirito e materia, eros e thanatos è il tema fondante dei libri di Rozalia Aleksandrova tanto attiva nella vita culturale di Plovdiv. Si nota il ricorso frequente a lessemi inerenti la religione e il culto, nei versi di questa poetessa bulgara, ci sono campane e cori angelici, c'è il Padre e la casa a cui fare ritorno. La morte è per lei il viaggio nella verità, una rinascita in forma di spirito, l'approdo nella dimora celeste.

 

 

 PATERNITY

 

The rock drops

priceless weight.

And the stone winces.

Without paternal strength.

And then he rushes down

on the precipice. Alone.

Far away. And close.

In the river almighty.

The children fly away.

And all the heavens

with bottomless bells

the parting clean.

And Abram is waiting

in front of the altar a trace,

that by faith

saved truths return.

 

PATERNITÀ

 Che peso inestimabile

 la roccia che cade.

E la pietra sussulta.

Senza forza paterna.

E poi lui precipita giù

sul baratro. Solo.

Lontano. E chiude il cerchio.

Nel fiume onnipotente.

I bambini volano via.

E tutti i cieli

annunciano con campane

il netto distacco.

E Abramo sta aspettando

davanti all'altare una traccia,

per quella fede per cui

le verità salvate ritornano.

 

 

AT HOME

Death

will come.

But it is

early

to play

the angelic

march.

The Heart that dared to change,

will survive. In the cold. And insincerity.

The Heart.

The Time

of God

Redeems

its earthly

share.

And every moment

is born

fire.

The hour

of meaning

matured.


A casa

La morte verrà.

Ma è troppo presto

per suonare la marcia

celestiale.

Il cuore che osò il cambiamento

sopravviverà. Nel freddo. Nella falsità.

Il cuore.

L'eternità

riscatta la condivisione

terrena

A ogni momento

nasce il fuoco.

Matura l'ora del Giudizio.

 

PREDICTED GUEST

I don't remember the name

which I gave you during the night,

before I was born

in the child

which I am now.

Before I went after the bread.

Before with unceasing dreams

to sculpt your features

in tenderness, strength and sparks.

And how does the road not stop.

I walk to my breath. And not alone.

And I seek the image disembodied

to put on a dream.


OSPITE PREANNUNCIATO

 

Non ricordo il nome

che ti ho dato durante la notte,

prima che io nascessi

nel bambino

che sono ora.

Prima che andassi dietro al pane.

Prima che con sogni incessanti

scolpissi i tuoi lineamenti

in tenerezza, forza e scintille.

E come fa la strada a non fermarsi.

Cammino fino al respiro. E non da solo.

E cerco l'immagine disincarnata

per realizzare un sogno.

 


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