Flavio Ermini, Alle armi (la poesia insorge)
Foto di Elio Scarciglia - Venezia, Carnevale 2018

Flavio Ermini, Alle armi (la poesia insorge)

diGiancarlo Baroni

Il titolo e il sottotitolo del recente libro del critico e poeta Flavio Ermini, Alle armi (la poesia insorge), rischiano di essere fuorvianti, di portarci fuori strada, di indirizzarci verso la direzione sbagliata. Non ci troviamo di fronte a un libro aggressivo e tracotante ma battagliero e convinto, il cui sguardo e il cui punto di vista sul mondo risultano radicali e netti. È inoltre un testo complesso, a volte oscuro e difficile, che richiede una lettura paziente e lenta. Per la radicalità e la perentorietà delle loro affermazioni, le 170 pagine possono entusiasmare oppure disturbare, possono trovare un apprezzamento convinto oppure critiche decise; insomma non lasciano indifferenti.

Da parte mia preferisco non fare un discorso esterno al testo lasciando spazio alle mie convinzioni e preferenze, ma interno ad esso cedendo direttamente la parola all’autore. Che si ritrae così, quasi in una foto di gruppo: «Chi scrive è una creatura che…Attinge ossigeno vitale dall’inchiostro. Migra dalla vita alla pagina scritta, facendone il regno della liberazione. In questa iniqua società non ha mai voluto adeguarsi fino in fondo. Ha deciso di mostrarsi solo attraverso il nascondimento; testimoniando così la propria differenza. Scegliendo alla fine la via della dissidenza e del pensiero in rivolta…”. 

Estrapolerò dal denso discorso critico di Ermini alcune frasi significative e incisive che svelano i temi fondamentali affrontati nel libro e che servono ai lettori da guida e da orientamento. Raggrupperò queste frasi sotto un titolo che funziona da parola chiave.


ESSERE

p.18: «la sostanza è l’essere…nella sua necessità, nella sua unità e immutabilità»

p.55: «L’essere è il non-visibile, è il silente»

p.56: «L’esperienza dell’ignoto ci accompagna e ci abbaglia»

p.103: «Ci allontaniamo in maniera costante da ciò che permane. È così che erriamo»

p.138: «L’uomo va attuandosi nel divenire per andare incontro all’essere»


APPARENZA / MOLTEPLICITÀ

p.54: «L’intera realtà è un flusso temporale in continuo mutamento…Aderire acriticamente alle sue molteplici pieghe esclude che si possa accedere all’essenza delle cose»

p.11: «la molteplicità è un’apparenza»

p.15: «Dobbiamo decidere per la vita autentica prendendo le distanze dalle apparenze»

p.110: «Gli esseri umani si sono smarriti perché si sono abbandonati alle apparenze»

p.157: «L’essere umano è esiliato nell’apparire. Solo la poesia può far sì che nell’esilio non si smarrisca»


TECNOLOGIA / NATURA

p.44: «La presente epoca è contrassegnata dal dominio assoluto della tecnologia sulla natura»

p.45: «Il mondo è…annichilito da un indirizzo tecnologico che non è umano, arrivando a eliminare le forme autentiche con forme arbitrarie e artificiose»

p,.98: «Dobbiamo avere il coraggio di volgerci alle cose non solo per possederle»

 

DISSIDENZA / RIBELLIONE

p.12: «Va trovato il coraggio della dissidenza»

p.42: «La vita del ribelle è un viaggio verso le zone ignote e imperscrutabili dell’anima»


PAROLE

p.13: «Siamo immersi in un fiume inarrestabile di parole. Ma non si parla: si chiacchiera senza fine»

p.101: «Mondo e parola s’inarcano nella parola fino a giungere a una connessione tra visibile e invisibile»

p.17: «Nella poesia è necessario affidarsi a parole…che vivono nella contestuale presenza del dicibile e dell’indicibile…parole che prendono le debite distanze dalla tecnica e dai suoi prodotti»


SCRITTURA

p.59: «Scrivere significa restare in cammino con la volontà di dire per superare l’indicibilità delle cose, pur rischiando a ogni passo lo scacco»

p.59: «Scrivere è una sfida lanciata al silenzio originario, silenzio che la parola deve salvaguardare come tale. Grazie a questa parola accade la poesia»

p.62: «la scrittura… È un veicolo per approssimarsi all’oltre » 

p.66: «La scrittura può porsi nell’atteggiamento accogliente che le permette di comprendere l’essere e l’apparire, insieme, in un solo gesto»


POESIA

p.60: «La parola poetica…Giunge dal silenzio e cerca il dire in cui dimorare»

p.93: «la parola poetica ci consente di accostarci alle nostre istanze più profonde, fino ad aprirci alla nostra essenza»

p.93: «Poesia è pensiero che interroga»

p.103: «La poesia coglie l’essenza della vita, e tende a farsi essa stessa vita

p.104: «la poesia, terra di frontiera fra il primo e l’altro inizio, sembra ora custodire il mistero dell’essere»

p.107: «La parola poetica è il luogo in cui l’essere si manifesta, il luogo in cui pone la propria dimora»

p.109: «Sul limite sta il silenzio che separa il dicibile (l’apparenza) dall’indicibile (l’essere)»  

p.110: «Compito del poeta è far sì che quanto è diviso torni alla sua unità. È affidare le cose al permanere, sottraendole al tempo»

p.121: «La poesia ci porta al cospetto del vero e lì ci impone di imparare a vedere oltre le apparenze»

p.123: «L’invito che la poesia ci rivolge è questo: lasciare il mondo delle illusioni e delle apparenze per abbracciare la propria essenza»

p.123: «Il vero si trova là dove persiste l’oscurità. Là dove le tenebre sono più fitte, dove solo la parola poetica può dire qualcosa di sensato»

p.124: «La poesia ci parla di quel caos indistinto e incomprensibile da cui l’esistenza ci trae alla vita e al quale la morte ci riconsegna»

p.143: «Questo è la poesia: un mistero in piena luce, nell’enigma dell’evidenza»

p.147: «la riunificazione di ciò che sembra diviso – apparenza ed essere  - è compito della poesia»


VITA / MORTE

p.28: «Scorre la nostra vita come esperienza della morte»

p.152: «la coscienza della nostra finitezza. La consapevolezza di essere per la morte»

p.35: «Tutto ciò che vive soffre. Il nostro compito è testimoniare con la parola questo lento, dilaniante morire»

p.38: «Ecco ciò che ci segna profondamente: avere la consapevolezza di essere destinati alla fine…Siamo esseri che appartengono alla sostanza dolorosa delle creature caduche»

p.166: «Va accettato l’abisso; non va addomesticato per addolcire l’angoscia»


 AMORE

P.40: «Nella cura amorosa per il prossimo e per l’altro…si diviene intimi al mondo»

p.94: «È necessario dunque decidersi per una vita autentica e c’è un solo modo per farlo: con l’amore»

p.94: «L’amore…è la potenza che governa lo scorrere della vita»


Ho preferito non parlare del libro ma far parlare il libro, perciò ho scelto di estrapolare frasi e passi emblematici che a volte possiedono la nitidezza enigmatica degli aforismi. 


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