In contatto con l'altrove
Elio Scarciglia, Napoli (Castel Sant'Elmo), "Dignità autonome di prostituzione"

In contatto con l'altrove

diClaudia Piccinno

Teresa Podemska – Abt polacca, ma residente in Australia, è una filologa/poetessa scrittrice/traduttrice e ricercatrice membro dell'AIATSIS.

I suoi testi sono permeati da una forte connessione con l'altrove e la natura.

Appare ella stessa dotata di divinazione being in touch with all which is beyond and at this time/allowing you to bond/with me

Ha conseguito PhD, BEd, MEd – corso/w. e lauree MA dalla Università dell' Australia del Sud, Adelaide e Wrocław. Produce opere in molti generi, ha vinto numerosi premi letterari e accademici e suoi scritti sono stati pubblicati in Polonia, Australia e Canada (ad es. Text Matters, Odra, Rozmowy o Komunikacji, Postscriptum Pol.).


The Oldest of Old

am I really immersed in anything here

but in a desperade

land

touched by a difference

in lonely days

in sleepy winks

dreaming in an earthly space

a mere doubt

in the state of endless hopes

connecting with you

yet another

living

quintessence of the life–and-death

balance


is it really I who is

divided

acculturated

classified

mainstreamed

excluded

or even

included

to serve multicultural fancies and flights of wits

the I in me


who refuses

to be shop - deared

in this thin-skinned land

of all but a real blackberry


yes. it is I and I am

but a soul who is rising

from the ashes and fire

so a little diamond could spring up

for it is the earth that grows me up

and even if I am some thousands years old

I forever sense

all that makes me

your relative

being in touch with all which is

beyond and at this time

allowing you to bond

with me

in a place where the last gallows tree flourishes


for I know that in a capital of my centre

a wild old of the oldest women watches over me and my home

wherever I–we are-am

even

here and now


La decana

sono davvero immersa in ogni cosa qui

ma in una terra disperata

toccata da una variabile

nei giorni solitari

negli ammiccamenti assonnati

sognando uno spazio terreno

un semplice dubbio

nello stato di infinite speranze

connettendomi con te

eppure vivendo la quintessenza

dell’equilibrio tra la vita e la morte

 

sono davvero io che sono

divisa

acculturata

classificata

tradizionale

esclusa

o perfino

inclusa

per servire fantasie multiculturali e voli di ingegno

l'io in me

che rifiuta

d’essere amato in vetrina

in questa terra di cartilagine

per tutti tranne che per una mora selvatica.

 

Sì. Sono io e non sono altro

che un'anima risorta

dalle ceneri e dal fuoco

così potrebbe spuntare un piccolo diamante

perché è la terra che mi alleva

e anche se ho qualche migliaio di anni

da sempre avverto

tutto ciò che fa di me

una tua parente

essendo in contatto con tutto ciò che è

oltre e in questo momento

ti permette di legarti a Me

in un luogo dove fiorisce l'ultimo patibolo

 

perché so che in una capitale del mio centro

una vecchia selvaggia tra le decane veglia su di me e sulla mia casa

ovunque io sia - noi siamo-

anche

qui e ora

                        Teresa Podemska - Abt


*

For a man I am in love with

A true dream

 

hastening through your life and exile

I tap on the balustrade which once your hand rested

a giving hand

so immaculately delicate when playing the timeless notes of longing

hopes losses dreams so strong when treasured by all those

who are hungry for a free-will

 

I stroke the handle of your then-door with my fingers feeling yours

I touch the glass you touched just before the last sip

just before we disappeared

and the magic works

making you come back

in the dance of nights and our daydreams

 

we graze the walls of Notre Dame in bursts of passion

as if the next day was threatened by the kisses goodbye

or the never-coming-back-home

the time of love prolifically carves

who we have been

and still are

the everlasting kids of the Universe

in the never-ending chaos

too complicated to be absorbed

too simple to be understood

too dreamy to outlive the tunes you played

in the time of the night-blooming flower

 

if only there were words

that could tell this hi-story

words that would keep my then-spirits

anticipations

infatuation

and the gentle caresses of your hands making me

and stars twirling

with your loving endearments

I would repeat them

every day

                                            March, 2013, Adelaide


 

Un sogno verace

                                Per un uomo di cui sono innamorata

 

Affrettando la tua vita e l'esilio

Tamburello sulla balaustra dove una volta la tua mano si è posata

una mano che dà

così impeccabilmente delicata quando si suonano le note senza tempo del desiderio

delle speranze delle perdite dell' amore.

così forte quando è apprezzata dagli affamati del libero arbitrio

 

Accarezzo la maniglia della tua porta di allora con le dita, tastando le tue

tocco il bicchiere che hai toccato poco prima dell'ultimo sorso

poco prima di scomparire

e la magia funziona

facendoti tornare

nella danza delle notti e nei nostri sogni ad occhi aperti

 

sfioriamo le pareti di Notre Dame in esplosioni di passione

come se il giorno dopo fosse minacciato dai baci d'addio

dal non tornare a casa

il tempo dell'amore scolpisce prolificamente

chi siamo stati

e ancora siamo

i bambini eterni dell'Universo

nel caos senza fine

troppo complicati per essere assorbiti

troppo semplici per essere compresi

troppo sognanti per sopravvivere ai brani che hai suonato

al tempo del fiorire notturno

 

se solo ci fossero le parole

che potrebbero raccontare questa storia

parole che manterrebbero il mio spirito di allora

le anticipazioni

l’infatuazione

e le dolci carezze delle tue mani che mi facevano

volteggiare come le stelle

con le tue carezze amorose

le ripeterei ogni giorno.

                                            Marzo 2013, Adelaide


*

The add-up story spaces

there are stories about the time spent

with you

too weak to be noticed within

human chains

in me

there are words of wisdom

too timid

to be reflected

in the wise of blue

where the sentences of silence long to be listened to

but barely stroke the highest branches of eucalypts

 

as you always wished for

above us the maddened comets

are dancing incessantly

but they are much too high

to be reached

too distanced

to set alight the stars of past

memorised by the language sunken

in the histories of the unspoken

times and creatures

roving in a hazy consciousness of the world

 

in today’s clouds

drifting purposefully

the seabirds scream piercingly

as if they were the only mortals having a voice

but this is not so

they know the wave of a tongue

with which the stirring of the sanctified

sands and stones

and the pearly sunlight

chatter through

the cosmic shores

 

awakening

whenever thriving

in my bones and body

is echoing my land

dissolving in tears of skies

and my cries are the blooded flows

of my howling poems

in which I learn to speak

all over again

leaning into the light that never comes back

lost in this foreign land

 

my voice

endlessly seeking

prints on sand

sinks into the net of seas

primeval breakaways

spiralling time

 

can you hear it



Gli spazi extra della storia

ci sono storie sul tempo trascorso con te

troppo flebili per essere notate dagli

umani, in me ci sono parole di leggerezza

troppo timide perché si riflettano nel cielo blu

dove le frasi del silenzio desiderano essere

ascoltate ma sfiorano appena i rami più alti degli

eucalipti


come hai sempre desiderato

sopra di noi le comete

impazzite ballano

incessantemente

ma sono troppo in

alto per essere raggiunte troppo

distanti

per accedere le stelle del passato

memorizzate dalla lingua

sommersa nelle storie del non

detto

tempo e creature

 vagano in una confusa coscienza del

 mondo nelle nuvole di oggi

 alla deriva

gli uccelli marini emettono urla penetranti

come se fossero gli unici mortali ad avere una

voce ma non è così

conoscono la vibrazione di una lingua

l'agitazione dei santi


la sabbia e i ciottoli

e la perlacea luce del

sole chiacchierano

sulle sponde cosmiche e il

risveglio ogni volta che prospera

nelle mie ossa e nel mio

corpo fa eco alla mia terra

dissolvendosi in lacrime di

cielo

e le mie grida sono i flussi sanguinanti

delle mie poesie urlanti

in cui imparo a

parlare da capo

appoggiandomi alla luce che non torna

mai persa in questa terra straniera

la mia voce,

incessantemente alla

ricerca di orme sulla

sabbia, sprofonda nella

rete del mare In evasioni

primordiali

nel tempo a spirale.

Tu puoi sentirla.

                                               Adelaide, 15. 1. 2014



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