La fragilità non è peccato
Alberto Cini, Fiume - per gentile concessione della galleria Sgallari Arte - Bologna

La fragilità non è peccato

diElisabetta Baldisserotto

Di Eleonora Federici, giovane poeta perugina che ha già al suo attivo numerose pubblicazioni, è uscito, a novembre di quest’anno, La chiusura del cerchio, per i tipi di Terra d’ulivi edizioni, collana “I Granati”. 

Una voce matura, quella di Eleonora, che racconta una storia misteriosa e suggestiva in cui passato, presente e futuro si confondono. 

Tempo e linguaggio sono i temi di questa raccolta poetica che comincia con il dialogo tra una donna, accusata di stregoneria nel 1620, e il suo inquisitore. Colpa della donna, la francese Elisabeth Florent, è osare troppo, superando il limite imposto dalla Chiesa: credere, non riflettere. Elisabeth invece è una creatura pensante che non ha certezze e che si rifiuta di recitare parole di preghiera che sente vuote e, per questo, viene arsa sul rogo e condannata all’inferno. 

La donna accusata di stregoneria è solo una delle figure che appaiono sulla scena poetica. Seguono: Satana; la vecchia dell’inceneritore; la ragazza della discarica; il poliziotto; le due Eleonora, quella negativa o, meglio, dionisiaca e quella positiva o, meglio, apollinea; per finire con Michel Florent, ultimo discendente di Elisabeth, vissuto due secoli dopo. 

Figure di un viaggio, di un percorso esistenziale in cui la nebbia della sospensione e dell’incertezza aleggia pervasiva e onnipresente. In cui distruzione e ricostruzione si alternano e si susseguono, come in queste due poesie:


Nascita, morte e nebbia
/ sono uno scrigno d’incertezza. / Siamo in pericolo dal primo / respiro, poi così a lungo / andare qualcosa va storto. / Dio è morto e lo sappiamo,
/ ma cosa è l’uomo? Passiamo oltre.


I fiori sono tornati
/ sulla tomba; è primavera. / Mi alzo e sento la mano del sole / accarezzarmi la fronte; / mi porterà dove vuole,
/ fuori dalla morte, fuori
/ dalla bara, fuori dalla nebbia.


Se da un lato, infatti, “è il caso la roulette russa che governa il mondo e i corpi” e “il libretto d’istruzioni per la vita è solo un insieme di fogli bianchi”, dall’altro non ci bagniamo mai nello stesso fiume, come dice Eraclito, il dolore passa, i sogni tossici possono essere riciclati, alla distruzione segue la ricostruzione e i cerchi si chiudono, sempre.


L’umanità vive di sogni infranti, / come un malato in terapia intensiva; / è la sua natura.

Anche questo lago
/ è una discarica abusiva, / dove bambini illusi / grattano via l’Amianto.

Ci si ricrea; ci si distrugge / e così impariamo la luce.


E ancora:


I canneti stanno sparendo, / le folaghe, i germani reali / non ci sono più; /

in questa mutazione, nascerà / qualcosa di nuovo, forse
/ non più una palude, ma un lago. / 

E così, tra le canne superstiti, / l’uomo lotta, per andare oltre; / 

qui restano tutti i libri
/ che abbiamo letto
/ e ogni giorno cambia la storia.

No, la fragilità non è peccato, / lo sono altre cose, inumane / come i robot; e lo ripeto:
/ io, ho bisogno dell’uomo.



In chiusura il personaggio di Michel Florent si rivolge direttamente al lettore con queste parole: “Caro lettore, sei certo di vivere il tempo come un susseguirsi logico di avvenimenti?
Sei altresì così sicuro che parole e cose siano in realtà legati?”.

Interrogativi che ci accompagnano durante e dopo la lettura di quest’opera originale dalla profondità filosofica, non a caso dedicata “a coloro che vivono nell’incertezza”.

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Eleonora Federici è nata a Perugia nel 1995. 

Dopo la maturità linguistica, si iscrive al corso di laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Perugia: consegue la laurea triennale nel novembre 2017 e nel luglio 2019 completa il suo percorso con la laurea magistrale in Italianistica e Storia Europea. 

Dopo una scoperta della Classicità e della Letteratura Greca, si iscrive a una seconda Laurea Magistrale presso il medesimo ateneo: Civiltà Classiche. 

Nel 2016 pubblica Misteri con la casa editrice perugina Midgard Editrice, a cui seguiranno Poros e Penia (2017) ed Epigrammi di sangue (2019). 

Nel medesimo anno esce Sto alla porta e busso (Era Nuova Edizioni, Perugia), nel mentre si dedica alla produzione saggistica con il Dott. Marco Canonico: sempre per Era Nuova Edizioni escono Prospettive Orfiche: una seconda navigazione tra Zanzotto, De Angelis, Frabotta e Benedetti (2020) e Canto d’amore e Canto di morte: l’arte allusiva tra i Poemi Conviviali e Le vergini delle rocce (2020). Sempre con il Dottor Canonico pubblicherà La cultura on the road. Una storia europea (Polymetis Edizioni, 2021) e una silloge poetica scritta a quattro mani intitolata Fiorirò nel fuoco (Bertoni Editore, 2020). 

Con Polymetis Edizioni pubblica Sogni d’America e Pop (2020) e Rumore (2021), nel medesimo anno appare Psychodissey per Terra D’Ulivi Edizioni. 

Eleonora si interessa anche di musica, scrivendo su una Webzine indipendente di musica Metal, suona la batteria e pratica arti marziali.



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