Le anteprime; Cipriano Gentilino,"Risacche",
Elio Scarciglia, Moulin Rouge Parigi

Le anteprime; Cipriano Gentilino,"Risacche",

diEmanuele Scarciglia

Cipriano Gentilino che, con la sua nuova silloge “Risacche”, dà vita a una raccolta di vere e proprie ‘istantanee’ di parole, una galleria composita di suggestioni che, attraverso

un contrasto di toni e di intenzioni, coinvolgono immediatamente il lettore. È un percorso, il suo, che oltre a colpire per l’incisività concettuale, resa ancora più vivace dalla  successione di versi, è sottilmente pervaso da una sorta di diacronismo lessicale che fa da controcanto alla precarietà dell’esistenza.

Sin dalle prime liriche si intravede il motivo dominante che richiama la risacca, vista come continuo ciclo iterativo, come un ripetersi ingannevole delle illusioni nell’ondeggiamento dei marosi. Come nel riflusso, dopo che l’onda ha invaso la riva, dunque dopo che l’Io lirico ha inondato, dirompente, l’animo inquieto del poeta, la risacca ritorna nel grembo originario, nel significato essenziale del sentimento che ha dato vita alla poesia.

...

dalla postfazione di Maria Rosaria Teni



Sul tepore


Una fiammella

di lanterna intirizzita

cerca olio anche d’avanzo

per un po’ di inciampo

un tepore

anche assoldato

in versi scandalosi

irriverenti,

prima che ci precipiti la notte.


Oracoli


All’oracolo hanno cucito

le labbra della sentenza

con i nastri sfilati dagli

allori delle ricorrenze,


siamo figli di padri ignoti

e lune mai sconsacrate

in bilico sul bordo piatto

di questa terra inquieta,


scrutiamo fondi ri-tostati

di caffè nero coloniale

per un appiglio perturbato

ai muri chiusi alla vergogna.


Impronte


Avremmo dovuto essere folli

e lasciare le nostre impronte

sul confine trasgredito prima

di specchiarci muti nel caos,

parlarci sul bordo del lecito

di numeri e gessi a campana

irridere alla sconvenienza di

ricordi svelati alla clausura.

Avremmo dovuto essere più folli

e lasciare spudorati le impronte.


Cipriano Gentilino, nato a Valderice, vive a Mondovì.

Psichiatra e psicoterapeuta si è formato in Psicoanalisi di gruppo, Ipnositerapia e Programmazione Neurolinguistica ed è stato docente a contratto di Psichiatria presso l’Università di Torino.

Ha pubblicato "Versi nel retrobottega" (Oèdipus Edizioni – 2019) e "Parabole" (Nulla Die Edizioni – 2021) finalista al Premio Dieter Schlesak e Vivetta Valacca ).

Ha partecipato alla silloge "Quando l’anima è una folla" (Carte Sensibili-2021) e alla antologia: "21 marzo è Poesia -Liriche di autori vari"- per la giornata Mondiale della Poesia (Cultura Oltre Rivista letteraria-2022).

Recentemente un inedito è stato premiato al Concorso Letterario Nazionale Egidio Saracino.

Suoi articoli sono stati pubblicati sulla rivista "Limina Mundi".

Collabora con il blog "Neobar" e con le Riviste Letterarie on line "Cultura Oltre" e "Il Pensiero Mediterraneo".


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