Tempesta d'acciaio in una tazza di the
Alberto Cini, Danza - per gentile concessione della galleria Sgallari Arte - Bologna

Tempesta d'acciaio in una tazza di the

diPierfilippo Agosti

-Ormai, ovunque in Europa soffiano venti di guerra.

-E' terribile non trova?

-Angoscioso. Latte o limone?

-Latte. Assolutamente. 

-In tutta la Renania fervono operazioni militari.

-E' solo il preludio, temo.

-Sarà una nuova tempesta d'acciaio.

-Lo diceva Junger, mi pare.

-Ma certo! Sono felice che lo abbia letto.

-A volte la giornata sembra non finire mai. Allora leggo.

-Gia sembra infinita a volte.

-Mio marito dice che è tempo perso.

-La lettura intende?

-Si. Le donne dovrebbero dedicarsi alla casa, dice.

-E ai figli. Il mio dice così. Alla casa e ai figli.

-Deve essere giusto. La lettura è una faccenda da uomini.

-E l'azione.

-Specialmente l'azione.

-Siamo così frivole noi donne. Volubili.

-Lo penso anch'io. Zucchero?

-Siamo certamente in buone mani, trova anche lei? Uno grazie.

-Assolutamente. Assolutamente.

-Il nostro Fuhrer è uomo di grande tempra morale.

-Ah per questo. 

-E tuttavia.

-E tuttavia?

-C'è questa questione ebrea. Non che sia contraria, intendiamoci.

-No, certo che no.

-Ci saranno certo valide ragioni.

-Validissime, senza dubbio.

-L'altra sera a casa nostra c'era questo herr Krupp.

-Si. L'industriale.

-Degna persona.

-Degna. Un po' rozzo forse, herr Krupp.

-Mi ha tolto la parola di bocca.

-La moglie poi.

-Ah la moglie, guardi.

-Ma brave persone eh.

-Certo che si.

-Comunque. Dicevo. Sta facendo ottimi affari.

-Le armi sono sempre un ottimo affare.

-Non si sa mai quando possa tornare utile un buon cannone, mi ha detto.

-Inoppugnabile.

-E' quel che ho detto. 

-Ottimo. Ben fatto.

-Certo, la pace ha una sua quieta bellezza.

-Oh signore. Glielo ha detto?

-Lo so, ho sbagliato.

-E lui?

-E' diventato rosso. Ha cominciato a strepitare.

-Si, immagino.

-La guerra non è argomento di cui parlare con le donnette. Così ha detto.

-Che cafone. E lei?

-Donna son io, signore, ed in mia casa.

-Gli ha detto davvero così?

-Purtroppo. Non credo abbia colto la citazione.

-Aria stupenda. Ma tutta l'opera proprio.

-Ah, quell'italiano. 

-Si può dire tutto degli italiani, ma non che siano cattivi musicisti.

-Com'è giusto signora. Com'è giusto.

-Ma cosa dicevamo un momento fa?

-Mi diceva degli ebrei.

-Giusto. Gli ebrei. E' che a volte mi vengono in mente le parole del mercante.

- Non ha occhi un ebreo? Se ci pungete non diamo sangue, noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo?

-Esatto! Esattissimo! A quello pensavo.

-Non dovremmo pensare troppo.

-No. Proprio non dovremmo.

-E leggere.

-Specialmente leggere.

-Le ho mai parlato della signora Scacht?

-Splendida signora.

-Meravigliosa.

-Per quanto.

-Già. Per quanto.


Tempesta d'acciaio in una tazza da the.


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