Tu che sei una rondine, il vento, la stella più luminosa
Ivor Prickett, Membri di un’unità delle forze speciali del battaglione Bratsvo al rientro da un’operazione notturna condotta contro le truppe russe dietro la linea del fronte, lungo le rive del fiume Dnipro nell’Ucraina meridionale. 2022, Zaporizhzhia, Ucraina

Tu che sei una rondine, il vento, la stella più luminosa

diAlessandra Gasparini

Tu illumini il buio del baratro raccapricciante che è la guerra. Per tutti sei l’armonia della bellezza, la vitalità dell’amore, la freschezza di un sogno bambino.

Hai solo 14 anni. Poi 16. Poi … 

Tre uomini ti amano e attraverso di te creano tra di loro un legame indissolubile. Così fissano un giorno in cui potranno rivivere ogni anno la loro peculiare amicizia.

“Rondine, vento, stella” (Editrice Nord) , della scrittrice d’origine cinese, ma da tempo trasferitasi in Canada, Zhang Ling, sorprende per la purezza dello stile e al tempo stesso la brutalità degli orrori che descrive. Che sono gli orrori reali della guerra, così come sono accaduti, con tutto il peso della responsabilità umana contenuta in essi. Il diavolo spesso siamo noi, lo diventiamo quando veniamo educati alla violenza, quando ci insegnano che umiliare e distruggere il nemico è lo scopo della nostra esistenza. La guerra è quella combattuta dalle forze alleate cino-americane contro il Giappone, durante il secondo conflitto mondiale. Tre uomini e una donna la vivono. Tre uomini e due cani la raccontano.

Primo uomo

Il reverendo William E. MacMillan, missionario in Cina con il nome cinese di Mai Weili, Billy per gli amici, Dottore Forestiero per gli abitanti del villaggio. Ha lasciato gli Stati Uniti a 25 anni per il villaggio cinese di YEHU. È medico e tutti vanno a farsi curare da lui, che sa confortare i corpi e gli animi. All’inizio del romanzo lui è morto, all’età di 39 anni, e vuole narrarci gli eventi che lo hanno portato sino a quel momento. Vuole raccontarci del misterioso, solenne appuntamento con due amici, compagni di vita nel periodo buio del conflitto. Di come ogni anno, il 15 agosto, si ritrovino sotto forma di spiriti a Yehu, dove durante il conflitto è nato tra loro un legame indissolubile.

Secondo uomo

Il secondo protagonista maschile è l’ex soldato americano Ian Ferguson. Quando c’era la guerra aveva 25 anni e l’ha combattuta sino al limite dell’umana sopportazione. Era biondo, gentile, coraggioso. Tornerà in America terminato il conflitto e sarà un bravo meccanico, così come era stato un bravo istruttore militare. Le brutalità raccapriccianti a cui ha dovuto assistere sono state rese sopportabili in Cina dalla presenza di una ragazza speciale. A Yehu si è fatto molto attendere dai due amici, poiché a differenza di loro, morti giovani, è diventato spirito solo a 94 anni.

Terzo uomo

Il terzo amico si chiama Liu Zhaohu e vive a Sishyi Bu, il “villaggio dei 41 gradini”, percorrendo i quali si può scendere al fiume, unica via per entrare e uscire da quel piccolo paese circondato da montagne. Fin da bambino è amico di Ah Yan e si dice che la sposerà, come le famiglie hanno programmato, anche se sia lei che lui non desiderano il matrimonio ma l’amicizia. La fratellanza. Lui non vuole coltivare la terra della famiglia, aspira all’indipendenza, per questo sceglie di andare a combattere. Vi sarà poi costretto, come quasi tutti i maschi giovani della nazione. Dovrà più tardi vedersela anche con altre violenze , quelle ‘giustificate’ dalla rivoluzione culturale.

La donna di cui si racconta

L’ indimenticabile protagonista femminile è AH YAN, la rondine. Che per Liu Zhaohu è l’amica più cara; per Ian Ferguson lei è WENDE , il vento. Per il reverendo William lei è STELLA, la luce, la guida della sua vita. Anche se ha solo 16 anni e lui 39.

Ah Yan è bellissima dentro e diffonde la luce che porta, la forza interiore che possiede. I tre uomini la amano perché è impossibile attraversare la sua forza e la sua luminosità rimanendone indenni. Lia Zhaohu con enorme egoismo. Ian con superficialità. Il reverendo con consapevolezza del messaggio che lei porta. Lei che, da oggetto di disumane violenze di militari folli , diventerà medico e salvatrice di vite. Fino al momento in cui , ascoltata la sua storia attraverso i ricordi dei tre amici, ne perdiamo le tracce. Per ritrovarla ormai anziana, in una società molto cambiata, con discendenti che possono nutrire aspettative differenti per le loro vite. Ma per sempre legata in modo indissolubile ai tre, ora spiriti, che la hanno amata.

Il primo cane

C’è una lapide a Yehu, in mezzo ad altre, dietro alla chiesa del reverendo Billy. C’è scritto: “Qui giace Ghost, cane fedele. Morto il 5 settembre 1944”. Nei mesi freddissimi e privi di qualsiasi consolazione trascorsi da Ian a Yehu, in attesa di combattere, Ghost è stato più di un amico per lui, dormire con lui accanto era un grande conforto durante notti di spaventosa solitudine. Ghost è stato addestrato come cane da ricognizione, capace di percepire rumori impercettibili all’orecchio umano, di individuare trappole e ordigni nascosti. Gli basta alzare le orecchie per segnalare un pericolo. Tra Ghost e Ian si stabilisce un dialogo costante, che cesserà in modo traumatico per il miltare quando Ghost, non potendo  che accettare un destino obbligato, salterà in aria. Destino comune a tutti i cani come lui, allevati per salvare i militari che accompagnano. Ghost prima di morire ha trascorso giorni sereni accanto a Millie, la cagnolina di Ah Yan, e a lei rivolge una serie di immaginarie lettere, divenendo così anche lui narratore.

Messaggio di Ghost a Millie

Millie, mia amatissima Millie, sei arrivata stamattina, quando hanno eretto la mia lapide, e sei ancora qui, ora che la montagna ha coperto metà del sole. Un giorno intero senza mangiare. Senza muoverti, senza fare un fiato. A mezzogiorno la tua padrona, che il mio padrone chiama Wende, ti ha portato il tuo cibo preferito, una ciotola di ossi di pollo, ma tu non li hai neanche guardati. 

Lo so che sei arrabbiata con me perché ti ho abbandonata per il mio padrone. In quel momento non ho pensato a te. Non ho avuto il tempo di pensare a niente. In quell’istante fugacissimo ho fatto ciò che qualsiasi altro cane, d’istinto, avrebbe fatto. Ho protetto il mio padrone … Noi siamo cani. Il nostro destino è deciso già nel grembo delle nostre madri. Non abbiamo scelta … Se avessi potuto scegliere, avrei preferito essere un cane da pastore che si preoccupa solo del tempo e del suo gregge. Avrei dedicato a te il resto delle mie energie. Avremmo potuto passare la vita a rotolarci nell’erba e a leccarci a vicenda Se rinasco non voglio più essere un cane militare, che consuma tutte le proprie energie fisiche e mentali per la prospettiva di un succulento premio. Non sceglierei di essere costretto a volare ancor prima di avere imparato a camminare. Loro -gli addestratori- volevano fare di me un ibrido tra un uomo e un cane. Anzi, no, volevano fare di me un superuomo. Il loro scopo era che io diventassi un’estensione dei sensi dei soldati … Non ho avuto nessuna scelta. Ero un incrocio tra un collie e un levriero, col pelo grigio e neanche un anno di età. Ero perfetto per diventare un cane militare, e così son stato gettato nel tritacarne della guerra. Quando ci sono entrato ero un bravo cane, forte e intelligente. Quando ne sono uscito, ero solo carne macinata … ( Rondine, vento, stella pag.207-208 ).

Risposta di Millie a Ghost

… Quando quel giorno il tuo padrone ti ha chiamato e tu mi hai lasciato, avrei voluto farti annusare la mia pancia, che ancora non era cresciuta. Tu però andavi di fretta. Non hai avuto neanche il tempo di dirmi addio. In questo non sei diverso dagli umani. Il lavoro viene prima di tutto. Mi hai sempre detto che il tuo scopo principale nella vita era servire il tuo padrone, e quel giorno, quando mi hai guardato per l’ultima volta, ho visto un fuoco nei tuoi occhi. Era l’entusiasmo di un cane che sapeva di avere straordinarie doti fisiche e intellettuali e che aveva sentito il richiamo della gloria. Usavi gli ordini del tuo padrone come scusa per la tua ambizione, esattamente come il tuo padrone usava te per andare a casa del reverendo Billy …

Da quando te ne sei andato ogni volta che vedo Ian gli faccio un sacco di feste. Quando si alza, gli tiro l’orlo dei pantaloni. Quando si siede, gli salto in braccio e comincio ad annusarlo. Lui si stupisce di tanto affetto. Gli uomini sono sempre lenti con queste cose. “Cerca l’odore di Ghost addosso a te” gli ha spiegato una volta la mia padrona Wende. Lei è l’unica ad averlo capito. Sento il tuo odore addosso a lui, ma non so ancora quanto resterà sui suoi vestiti, quanto ancora resisterà all’acqua e sapone … ( pag.212-213).

Il romanzo

Zhang Ling parla un linguaggio terso e profondo, scava nell’intimo delle ragioni umane, del valore dell’azione fraterna e salvifica, là dove sembra regnare la perdita assoluta di umanità. Ci riporta all’assurda inciviltà di un presente che non vuole rinunciare al conflitto armato come risoluzione delle controversie. Ci fa capire ad ogni pagina l’intollerabilità delle disposizioni autoritarie dei governi e delle guerre che vogliono imporci, quella di Ah Yan, rondine-vento-stella, così come le nostre. Questa ennesima potente testimonianza degli errori passati rende ancora più ingiustificabili quelli presenti.



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